Progetti
Progetti di vita in un altro paese
Martedì 13 marzo il format di Pordenonelegge / Efasce che legge la migrazione del nostro tempo farà tappa a parigi per l’incontro con lo scrittore Marco Missiroli.
L’autore del romanzo “Atti osceni in luogo privato” - ambientato in francia - dialogherà con Raffaele Ventura e Svevo Moltrasio.
L’autore del romanzo “Atti osceni in luogo privato” - ambientato in francia - dialogherà con Raffaele Ventura e Svevo Moltrasio.
Da Efasce e Fondazione Pordenonelegge.it arrivano anche i dati sull’emigrazione: risulta iscritto all’anagrafe estera il 15% della popolazione attualmente residente in Friuli Venezia Giulia. Migranti che si sono spostati soprattutto in Europa (90mila circa) e nelle americhe (68mila cittadini ca)

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Emigrazione 2018: i dati nazionali e Friuli Venezia Giulia: sono 172426 i corregionali iscritti all’anagrafe estera, il 15% circa rispetto alla attuale popolazione regionale.
Secondo le ultime stime AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) nel 2016 poco meno di 1/10 della popolazione italiana risultava residente fuori dai confini nazionali: ben 4.811.163 a fronte di 60.665.551 cittadini italiani. Si potrebbe parlare di una vera e propria “macroregione” fuori dall’Italia, alla quale contribuiscono migranti del nord e del sud del Paese (ca 1.600.000 a nord e altrettanti a sud), ma anche da centro e isole (con 742.000 e 840.000 migranti). Alla stessa data risultava invece superiore la percentuale dei migranti del Friuli Venezia Giulia: ben 172.426 corregionali risultavano iscritti all’anagrafe estera, a fronte di 1.221.218 abitanti in regione: il 15% circa contro un dato nazionale decisamente inferiore. Anche da questa riflessione è nato il progetto di Efasce e Fondazione Pordenonelegge.it “Progetti di vita in un altro Paese”: per capire come sta cambiando l’emigrazione del terzo Millennio, quella giovanile soprattutto, insieme a tre scrittori noti che, nel corso della loro vita hanno fatto una scelta forte legata all’esperienza di vita in un Paese europeo. Mettere in rete gli istituti italiani di cultura a Berlino, Parigi e Londra, attraverso altrettanti incontri con Eraldo Affinati, Marco Missiroli e Paolo Giordano, è subito sembrato come il modo più interessante per confrontarsi con i giovani attualmente residenti in quelle capitali europee.«Esiste una nuova emigrazione, che non è più l'emigrazione della povertà o la fuga dai drammi del Mezzogiorno dopo l'Unità d'Italia: ma è la ricerca delle possibilità, delle opportunità di sviluppare la conoscenza e il sapere, quando in Italia non c'è lo spazio sufficiente», commentava già dieci anni fa l'allora Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Alfredo Mantica, alla Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo. Le cose sono andate in questa direzione: molti ragazzi prendono un aereo low cost verso una qualche città estera, senza un piano preciso, e si fermano senza sapere per quanto tempo o per fare cosa. Specificità e frammentarietà sono le caratteristiche principali delle presenze italiane nel mondo, di chi si muove fra Paesi diversi per ragioni di studio, o cattedre universitarie, o matrimonio, o carriera. Negli ultimi anni sono numerosi i giovani italiani che lasciano l'Italia per cercare in Australia migliori opportunità. L'arrivo di italiani in Australia ha raggiunto, nel 2014 – 15, il livello migratorio del 1950 – 51 con la presenza che si sta trasformando da temporanea a permanente. E stranamente l'emigrazione non è più solo un fenomeno del sud Europa: secondo l'istituto statistico tedesco 138.000 tedeschi hanno lasciato la Germania nel 2015, e si prevede un aumento per il 2016. Anche a Berlino c'è polemica sulla «fuga di cervelli e talenti», come a Roma. Forse i giovani si muovono perché è cambiata la generazione. In altre parole: andare senza andarsene, visto che il messaggio della globalizzazione è accettare di spostarsi e spostarsi ancora. L'Europa e soprattutto la Germania, tallonata dalla Gran Bretagna - ma il caso Brexit avrà le sue implicazioni - si conferma la meta preferita dagli italiani che vanno oltre confine. In brusca riduzione, invece, l'America meridionale (-14,9% di variazione in un anno ovvero più -2.254 italiani in meno nell'ultimo anno). Stabile l'America centro – settentrionale. La mobilità italiana è sempre più “liquida” e mutevole, influenzata probabilmente non solo dagli accadimenti storici ed economici, ma anche dalle possibilità lavorative. Nel 2016 l’emigrazione in Friuli Venezia Giulia contava circa 90mila presenze in Europa (Francia, Svizzera, e a sorpresa la Croazia in testa, prima ancora della Germania) e circa 68mila nelle Americhe: con un rapporto di 1 a 5 nella scelta fra America settentrionale e centro meridionale. Significativa anche la presenza in Asia (4079 residenti) e Africa centro-meridionale (3327 migranti). Trieste è in testa, con oltre 28mila provenienze di cittadini residenti all’estero. Seguono Udine (6331), quindi Pordenone (3728) e Gorizia (3480).