I CORREGIONALI ALL’ESTERO
TORNANO PER RACCONTARE ATTRAVERSO L’ARTE
LA PROPRIA ESPERIENZA CON IL PROGETTO LA CITTÀ DIFFUSA
MOSTRA AL MUSEO CIVICO D'ARTE - PALAZZO RICCHIERI
in collaborazione con il Liceo Artistico Galvani
e il Comune di Pordenone
Dopo essere partiti per il mondo, tornano nella terra d'origine per raccontare la propria esperienza attraverso l'arte, creando così nuove interazioni e linguaggi tra il Friuli Venezia Giulia e l'estero. Questo lo spunto da cui è partito EFASCE (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti) per il progetto "La città diffusa” assieme ad Arianna Grosso (originaria di Casarsa della Delizia, vive e lavora ad Abu Dhabi come cultural manager).
Realizzato con il finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Comune di Pordenone, Camera di Commercio di Pordenone-Udine e con la collaborazione del Liceo Artistico Galvani di Cordenons, lo stesso Comune di Pordenone e Fondazione Pordenonelegge, il progetto dopo la fase di elaborazione vede ora il suo clou con gli eventi aperti al pubblico.
Al centro del programma la mostra "La città diffusa" che dall'8 marzo al 4 aprile 2024 al Museo Civico d'Arte di Pordenone (messo a disposizione grazie alla preziosa collaborazione con l'assessorato comunale alla cultura) vedrà in esposizione le opere di 7 artisti "Pordenonesi nel mondo" che hanno lasciato la regione per vivere e lavorare all'Estero ma che ora vi tornano con le proprie creazioni. A essi si affiancheranno le opere degli studenti del Liceo Galvani.
Esporranno Eugenio Belgrado (Vienna, Artista visivo); Elisabetta Calabritto (Londra, Graphic designer e illustratrice); Alessandro Cipolat (Londra, Graphic motion designer); Martina Del Ben (Berlino, Urban & social designer); Antonio Massarutto (Cortona, Scultore e designer); Marco Monti (New York, Post-production artist and professor); Luca Pascotto (Parigi, Esperto di mobilità e fotografo).
Presentazione della mostra a cura di Arianna Grosso (Abu Dhabi, Cultural manager). Curatela della mostra a cura della professoresse Moira Piemonte, Sara Marzari e Edi Zanet insieme alla Segreteria EFASCE con Michele Morassut.
“Abbiamo voluto dare vita a questo progetto - dichiara Gino Gregoris, presidente di EFASCE - dopo aver ascoltato, dallo loro voce, le esperienze che i nostri corregionali stanno vivendo nel mondo. Una serie di saperi preziosi che abbiamo pensato fosse necessario riportare qui in Friuli Venezia Giulia, in modo che l’emigrazione non sia solamente uno spostamento di persone ma anche una circolazione e condivisione di idee. Questo progetto artistico punta rafforzare il legame dei nostri corregionali con i luoghi d’origine e a sensibilizzare chi vive in Friuli Venezia Giulia rispetto alle nuove forme di emigrazione, che interessano principalmente i giovani. Nuove connessioni, interazioni e linguaggi: una costellazione attiva che interagirà con Pordenone, i Comuni limitrofi e le città estere dove vivono i corregionali. Grazie ai partner istituzionali che hanno permesso non solo la mostra ma anche gli eventi collaterali, pensati per aggiungere ulteriori spunti di riflessione”.
Insieme a Fondazione Pordenonelegge si svolgeranno due incontri collaterali.
Il 28 febbraio alle ore 18 all’ex Convento di San Francesco di Pordenone "La città diffusa: Linguaggi e prospettive, nell’arte e nella vita" con Luca Taddio, professore associato all’Università degli studi di Udine, intervistato da Gian Mario Villalta.
Il 26 marzo alle ore 18 a Palazzo Badini di Pordenone "La città diffusa: Pordenone città futura", in cui Gian Mario Villalta intervisterà Mattia Balsamini, fotografo e artista visivo ed Elena Biason, ingegnere civile e Climate Pact Ambassador alla Commissione Europea.